"Programmazione dei blocchi operatori il caso dell’Asl Città di Torino", in Tecnica Ospedaliera n.06, Luglio 2022

La pandemia scoppiata nel 2020, con la drammatica diminuzione degli interventi chirurgici in elezione che ad ondate si è susseguita negli ultimi due anni e mezzo, ha aggravato ulteriormente la criticità, già presente, dello smaltimento delle liste d’attesa. Tale problematica si è presentata ampiamente sul territorio nazionale e, fuori dall’Italia, pressoché in tutti i Paesi avanzati colpiti da ricorrenti ondate con grandi numeri di contagi e conseguenti ospedalizzazioni e decessi.

In un’ottica di massimizzazione ed efficientamento degli asset strutturali e d’impiego del personale, il tempo in cui la sala operatoria è disponibile deve essere pienamente occupato, riducendo al minimo i tempi non produttivi tra un intervento programmato e il successivo. Nel setting chirurgico l’efficienza è strettamente correlata al tempo di utilizzo della sala operatoria in rapporto al tempo di disponibilità della stessa; è, quindi, indispensabile monitorare tutte le attività che incidono sul processo di pianificazione chirurgica e sull’organizzazione del workflow interno.

L’articolo pubblicato sul numero di Luglio 2022 di Tecnica Ospedaliera, riporta i primi risultati del progetto che l’ASL Città Di Torino ha avviato dal 2020, con il supporto tecnico-scientifico di IRES Piemonte e del Politecnico di Torino, finalizzato a realizzare e applicare un modello di schedulazione delle attività elettive delle sale operatorie, utilizzando metodologie derivate dalla Ricerca Operativa. In particolare ci si è concentrati sull’assegnazione delle sale operatorie alle differenti specialità, iniziando a sviluppare un modello applicabile a differenti realtà ospedaliere, al fine di ottimizzare il livello di occupazione delle sale operatorie in funzione delle liste d’attesa e tenendo conto di vincoli, variabili e risorse disponibili.

 

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